Tincal Lab Challenge 2022

Jewelry and Literature

In questo progetto ideato da @tincallab, traendo ispirazione dalla lettura del libro di Jean S. Bolen, Le Dee dentro la donna, ho desiderato sintetizzare l’essenza di tre archetipi femminili, rappresentati nella mitologia Greca da tre Dee.

Sono partita da Artemide, essenza del femminile come infallibile capacità di azione mirata all’obiettivo, simbolo della Donna incarnata che realizza perfettamente la propria natura come essere individuale.

Una donna che incarna l'archetipo di Artemide indica a se stessa la sua meta, e con l'arco del suo cuore ben rotondo lancia nel mondo la freccia del suo essere. Magnifica e irripetibile parabola si delinea nell'etere della realtà. La meta è raggiunta istante dopo istante, lungo tutto il corso dell'inaudita traiettoria.

Dalle pagine del libro attribuito ad Apollodoro intitolato Biblioteca, nel quale sono narrate le vite e le genealogie degli Dei greci, ho estratto il dettaglio del nome della Dea in greco, facendo in modo che questo ricoprisse l'anima d'argento della freccia: ho inteso così incorporare simbolicamente l’essenza della Dea nello stesso materiale dell'anello.

Le parole sull'anello sono un estratto di questa frase - Ἄρτεμις μὲν οὖν τὰ περὶ θήραν ἀσκήσασα παρθένος ἔμεινεν - che può essere tradotta in questo modo: "Artemide infatti si dedicò alla caccia e rimase vergine".

Dopo Artemide, ho riconosciuto in Demetra l'essenza del  femminile, in quanto capacità inesauribile di generare.

Ho creato la struttura di questo pezzo con cartapesta ottenuta dalle pagine del libro attribuito ad Apollodoro intitolato Biblioteca, nel quale sono narrate le vite e le genealogie degli Dei greci. In questo modo ho inteso incorporare simbolicamente l’essenza divina nello stesso materiale di cui è fatto il gioiello. Per incorporare anche il lato concreto della Dea, ho utilizzato pigmenti di terra d'ombra bruciata, terra di Siena bruciata e terra di Siena naturale, oltre a gesso e fibra naturale.

Demetra, il femminile sul piano della materia. Inesauribile capacità di creare, di generare frutti dal proprio grembo, quando non è a riposo. Frutti, alimento per lo spirito, che grazie ad essi può mantenere in vita le sue forme terrestri.

Frutti di tutti i tipi, forme, colori, dimensioni. Frutti di tutti i gusti: amari, dolci, delicati, speziati. Il frutto come risultato della capacità creativa di Demetra, la Madre Terra. Ogni essere sulla terra è frutto di Demetra.

Demetra riposa: è l'inverno, il suo ventre è piatto. Si risveglia: è primavera, il periodo dell'inseminazione. L'apoteosi di Demetra è d'estate: il suo ventre è alla massima espansione. Partorisce Demetra d'autunno. E le quattro stagioni non sono che i volti di Demetra nel suo annuale processo creativo.

Dopo Artemide e Demetra, ho identificato in Estia l'essenza della natura spirituale femminile, come infinita capacità di accoglienza.

Anche materia con cui ho creato questo pezzo è cartapesta ottenuta dalle pagine del libro attribuito ad Apollodoro.

Estia è lo Spirito nella sua natura femminile: infinita accoglienza del focolare quale spazio circolare pieno di luce e calore, vivificato al centro dal sacro Fuoco dell'Eternità.

Compassione del Cuore, Saggezza della Mente, imperturbabile Serenità d'Animo: questi, gli inconfondibili tratti di Estia.

Valgono a descriverLa queste parole scritte da T. S. Eliot nel 1° dei Quattro Quartetti:

«La libertà interiore dal desiderio pratico,

La liberazione dall'azione e dalla sofferenza, liberazione dall'interna

Ed esterna costrizione, eppure circondata

Da una grazia di senso, una luce bianca fissa e mobile al contempo...»

All'interno del suo focolare Estia accoglie il mondo intero e tutto il suo movimento, imperturbabile restando al centro, in empatica e amorevole partecipazione del Cuore.