La linea deserto evoca la sabbia, il sole e il vento che con un movimento continuo, incessante, creano disegni e forme, spazi e silenzi che Laura Volpi ferma in un’immagine scultorea.
L’alluminio riciclato, in cui sono realizzate, dà la sospensione e lo stupore di una leggerezza non immaginata al primo sguardo.
Una sperimentazione di nuovi materiali che va nella direzione di minor impatto ambientale e ritorna ad un movimento circolare di trasformazione.
La voce del Deserto risuona di queste parole della poetessa Valeria Manzi:
"Consumate dalle maree
Rese a riva opache di sale
Somiglianti a eco di parole
Residui di conchiglie
Rivelano il moto del mare
Correnti di destini naviganti
Come l’oceano che si ritrova in un volto"
Granelli di sabbia come gocce d'acqua, dune quali onde continuamente cangianti, modellate dallo slancio impetuoso del vento.
Trasformazione costante, ritmo naturale, fluire e refluire delle maree, di sabbia, di acqua: forme sempre diverse di un essere che appare eterno nella sua perenne mutevolezza.
Deserto quale fonte di ispirazione: ricerca di un ritmo naturale nella vita, flusso di geometrie sempre diverse, stupefacenti nella loro unicità.